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Tim è stato il tema del fine settimana

Pubblicato il 19/11/2018 alle ore 00:38:50

Tim ha catalizzato l'attenzione di tutti nel fine settimana sia per la decisione del Governo di agevolare la fusione tra la rete delal società e Oper Fiber sia per la nomina del nuovo AD.


La mossa del Governo per accentrare la rete Tim con quella di Open Fiber

Ed ecco che nella serata di venerdì 16 arriva l’atteso emendamento targato 5Stelle sulle misure per potenziare gli investimenti in reti a banda ultralarga. In pratica sta prendendo forma il piano preannunciato in Tv dal vice premier per risolvere la partita delle tlc italiane. Ma è una partita complessa e bisogna capire alla fine chi ci guadagna e chi ci perde perché per Di Maio e i 5Stelle potrebbe anche trattarsi di un boomerang.

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https://it.businessinsider.com/di-maio-espropria-la-rete-tim-facendola-pagare-ai-cittadini-e-cosi-elliott-e-vivendi-possono-brindare/


Salvini ritiene che la rete telefonica deve rimanere pubblica

Il vicepremier, parlando dell’ipotesi di un esproprio della rete Tim per arrivare a un player a controllo unico: «Dove passano dati sensibili italiani, io preferisco che ci sia controllo pubblico». Oggi il Cda dovrebbe affidare il ruolo di Ad a Gubitosi

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https://www.corriere.it/economia/18_novembre_18/tim-salvini-preferisco-sia-controllo-pubblico-oggi-giorno-cda-gubitosi-b9b79c32-eb49-11e8-a3a7-d3b748828557.shtml


Le prossime mosse della società potrebbero determinare la completa trasformazione a seguito della più classica trasformazione in "spazzatino"
 

.....Ma Elliot non può essere l’azionista di riferimento a lungo termine, e vuole massimizzare il ritorno sul proprio investimento. Ha visto infatti un’opportunità nell’arbitraggio tra il valore di una rete all’interno di una società telefonica, che in Europa vale in media 6 volte l’Ebitda, e quella di una rete separata in una società di pubblica utilità regolamentata, che ne vale almeno 11 volte (Terna, Snam). L’Ebitda della rete Tim eventualmente da cedere e conferire in una società separata con Open Fiber potrebbe collocarsi tra un minimo degli 800 milioni dell’attività wholesale di Tim, a circa 1,2 miliardi. Con un multiplo di 11, volte il valore di impresa sarebbe di 11/13 miliardi, in gran parte debito che Tim potrebbe deconsolidare.

Uno scorporo e cessione della rete trova l’interesse di Cdp ed Enel: la fonderebbero con Open Fiber per non sobbarcarsi i 5 miliardi di investimenti previsti (oltre agli 1,6 stanziati dallo Stato) per un progetto rischioso, stante l’obiettivo poco realistico dei 500 milioni di Ebitda da 4 milioni di clienti nel 2022 (Tim ne ha 3 milioni con allacciamento FTTH). Aggiungiamo le sinergie negli investimenti di un’unica rete, più la voglia di Stato imprenditore dell’attuale Governo e il gioco sembra fatto.

Elliot potrebbe inoltre lucrare lo sconto da holding di Tim. Le quote di controllo in Tim Brasile e Inwit con un 15% di premio sui prezzi di Borsa potrebbero portare 8 miliardi e quasi 1 di debito in meno; altri 600 milioni da Sparkle.

Rimangono circa 5 miliardi di ebitda da voce e dati, con margini in declino ma che a un multiplo di 5 troverebbero un compratore tra i fondi di private equity o qualche altro operatore telefonico. Ceduta la rete e tolti i debiti, rimarrebbe un valore implicito del capitale di oltre 20 miliardi, il doppio della capitalizzazione attuale.

Il marchio Tim sopravvive, ma la società di fatto sparisce; e lo Stato aumenta il proprio peso nell'economia. Azionisti con piani e risorse per il rilancio, però, non se ne vedono. E lo status quo porta al declino inesorabile; anche se con Cdp o altra entità pubblica al posto Elliott. Sarò pessimista ma pare che la scelta sia di che morte morire.

 
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http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/finanza-e-mercati/2018-11-17/tim-ormai-scelta-e-solo-che-morte-morire-084240.shtml?uuid=AEiWgRiG

Gubitosi nuovo AD - Vivendi pronta alla contromossa

Il consiglio di Telecom Italia, iniziato alle 17,30 di domenica 18 novembre, ha nominato Luigi Gubitosi amministratore delegato e direttore generale. Gubitosi uscirà dal comitato controllo e rischi, essendo diventato consigliere esecutivo, e lascerà l’incarico di commissario in Alitalia. Un problema formale era sorto per il fatto che il manager, da commissario-pubblico ufficiale, aveva firmato la gara di fornitura alla compagnia di bandiera vinta da Tim. E dunque, secondo un parere legale, sarebbe stato in conflitto d'interessi nell’assumere la guida del fornitore telefonico.

 

http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/finanza-e-mercati/2018-11-18/tim-gubitosi-nuovo-ad-consiglieri-vivendi-si-preparano-impugnare-delibera-202505.shtml
 

 



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