Salvini è impegnato a difendere Eni, Enel ecc ecc, ma nel frattempo Creval va ai francesi di Dumont mentre pochi mesi fa altre 3 banche sono passate sotto il marchio del Credit Agricole (S. Miniano, Cssa di risparmio di Cesena e Cssa di risparmio di Rimini).
«Dumon, Dumont ma come si pronuncia?», ha sbottato il socio Schivardi durante l'assemblea del Credito Valtellinese. Che ieri ha segnato la fine dell'era Fiordi per l'istituto, un tempo feudo di Comunione e Liberazione, e l'inizio dell'avventura con i nuovi compagni di viaggio francesi. Una svolta storica cui hanno messo il sigillo i soci riuniti a Milano - per la prima volta non a Sondrio - votando a larghissima maggioranza l'unica lista di maggioranza presentata, quella appunto promossa dall'azionista franco-svizzero Denis Dumont: favorevole il 69,9% del capitale presente, pari al 45,55% del capitale sociale. Per la lista dei gestori il 29,69% degli azionisti presenti. Oltre ai francesi, fra gli azionisti rilevanti ci sono i fondi entrati con l'ultimo aumento di capitale da 700 milioni, come gli americani di Steadfast, con una quota dell'8,57%, e l'inglese Hosking Partners, che possiede il 5,28%, accanto al fondo Algebris di Davide Serra, con il 5,28%, e al Credit Agricole, entrata nel capitale nei mesi scorsi nell'ambito di un accordo industriale di ampio respiro, che ha in mano il 5 per cento.
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