In attesa che B.P.Sondrio diventi una società per azioni, Amber e Oceanwood affilano le armi: pungolando con lettere e sollecitazioni il management sondriese a fare la spa e a dare comunicazioni coerenti al mercato.
Lo scrive Affari & Finanza di Repubblica, aggiungendo che dovremo aspettare un altro mese per la “riforma infinita” delle grandi popolari. La sentenza della Consulta sulla legittimità del blitz del governo Renzi di tre anni fa è un colpo di gong finale che ridesta dietro le quinte i banchieri di Sondrio e di Bari, gli unici che avevano sospeso la trasformazione in spa dopo che i ricorsi di alcuni soci erano stati parzialmente accolti dal Consiglio di Stato nel dicembre 2016.
Oggi Sondrio e Bari marciano a velocità diverse verso l’adempimento: nella ridotta valtellinese si prende tempo cercando, anche con l’acquisto di Cassa di Cento (che ha il pregio di creare uno zoccolo duro “locale” stimato nel 2-3%, ma il difetto di essere diluitiva), una difesa per contrastare il peso degli investitori istituzionali come Amber e Oceanwood, frattanto divenuti prime forze col 5% a testa. In Puglia il management ha ripreso di lena l’iter che passa per la trasformazione in spa come preludio a un necessario rafforzamento patrimoniale, che verso fine anno andrà cercato con un cavaliere bianco disposto a investire a prezzi ben inferiori ai 6 euro dell’ultima asta titoli segnata sul circuito Hi-Mtf. Approcci opposti, di fronte a un quadro normativo ormai definito.
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