«Il mercato italiano va verso un secondo festival di aggregazioni. Il mio obiettivo è mettere in condizione gli azionisti di sedersi al tavolo con il vestito pulito e il makeup rifatto».
L'ad di Carige, Paolo Fiorentino, pensa già a cosa succederà all'istituto dopo l'aumento di capitale che «è blindato», ha detto presentando l'operazione varata ieri sul mercato. Le spese per la ricapitalizzazione, incluse le commissioni per le banche del consorzio, sfiorano i 52 milioni.
Nel prospetto informativo Carige avverte che le nuove regole europee Srep - sui requisiti minimi che le banche devono avere - espongono l'istituto al rischio di «ulteriori iniziative di rafforzamento patrimoniale» del gruppo che resta sotto esame della Bce con tre ispezioni ancora in corso della Vigilanza Ue. Ma Fiorentino esclude la necessità di un aumento di capitale addizionale................
........ Andando a vedere gli impegni già presi, in caso di inoptato ammontano a 100 milioni quelli del Credito Fondiario, Sga e dell'investitore che acquisirà la controllata Creditis, a cui vanno aggiunti i 20 milioni messi sul piatto dall'azionista Gabriele Volpi per salire dal 6 al 9,99%. Altri 35 milioni arriveranno eventualmente da Algebris (10 milioni) e Banca Ifis. A questi 295 milioni complessivi si sommano i 65 milioni in arrivo dalla conversione dei bond (35 da Intesa Vita, che dovrebbe convertire interamente, 20 da Unipol e 10 da Generali).
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