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Intesa: ok alle banche venete ma....

Pubblicato il 20/06/2017 alle ore 12:39:08

Il futuro di Bpvi e Veneto Banca potrebbe dipendere dalle scelte che nei prossimi giorni faranno i vertici diIntesa Sanpaolo: dopo i ripetuti rifiuti degli istituti medio-grandi e il silenzioso passo indietro di Unicreditè rimasta uno dei pochi soggetti che potrebbero farsi carico delle due ex popolari del Nord Est.

A cavallo del fine settimana, si legge su MF, il Governo ha impresso una decisa accelerazione al dossier con l'obiettivo di arrivare a una soluzione entro la scadenza prefissata di fine giugno. Il piano emerso, nelle sue linee generali prevederebbe, attraverso una sorta di risoluzione soft, la separazione degli attivi performing da quelli non performing e la creazione di una bad bank in cui verrebbero stoccati i secondi. L'advisor Rothschild potrebbe poi mettere sul mercato le good bank e le società controllate con l'obiettivo di individuare compratori in tempi brevi.

Se lo spezzatino è insomma la soluzione più probabile, le attività bancarie in senso stretto potrebbero essere assegnate a un unico soggetto e il nome di Intesa è il primo della lista. Il gruppo guidato da Carlo Messina (che un paio di settimane fa aveva risposto alla chiamata del governo per una soluzione di sistema) non avrebbe preclusioni sul dossier di cui più di un analista riconosce la valenza industriale. Ciò non toglie che sul tavolo ci siano già paletti precisi: se deal ci sarà, non si tratterà di una versione italiana del salvataggio del Banco Popular da parte del Santander. Ca' de Sass, infatti, non prenderà in considerazione iniziative che possano pregiudicare il flusso cedolare e i livelli di patrimonializzazione della banca.

 

http://citywire.it/news/veneto-b-e-bpvi-i-paletti-posti-da-intesa-per-il-salvataggio/a1026530



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