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Fink: Wall Street è sopravvalutata

Pubblicato il 19/04/2017 alle ore 09:39:27

Larry Fink, l’amministratore delegato di BlackRock, che con 5.100 miliardi di dollari è il più grande investitore del mondo, ha suonato il campanello d’allarme per il mercato azionario statunitense.

 

Dalla vittoria del presidente Donald Trump nel mese di novembre, i titoli azionari statunitensi hanno raggiunto nuove vette grazie in parte all’ottimismo che ha travolto gran parte di Wall Street.

L’indice S&P 500 è in crescita del 10,9% dall’8 novembre, giorno delle elezioni.

L’indice S&P 500 del settore finanziario ha guadagnato il 18,9%, spinto dalle proposte del presidente di una riforma fiscale, deregolamentazione, e incentivi fiscali.

In un’intervista con la CNBC giovedì mattina, Fink ha detto che il prezzo alto delle equity statunitensi non corrispondeva alle condizioni presenti nell’economia e nel mercato.  

“Non abbiamo la riforma fiscale che stavamo aspettando” ha detto Fink. “Se non vediamo una reale deregolamentazione, credo che i mercati avranno una sorta di battuta d’arresto”.

 

Ha aggiunto che l’economia americana stava rallentando e che sarebbe cresciuta probabilmente meno dell’1,5%. “In realtà credo che nel primo quadrimestre, gli Stati Uniti potrebbero essere l’economia più lenta nel G7” ha detto.

“Se credete che ci voglia più tempo affinché queste cose traspaiano e che abbiamo una economia che è più lenta per via dell’incertezza, allora io vi dico che il mercato e i mercati delle azioni americane, sono probabilmente più alti di quanto dovrebbero essere” ha aggiunto Fink.

Non è l’unico a pensare che il mercato azionario sia troppo caro.  Le trascrizioni dell’incontro di marzo del Federal Open Market Committee, pubblicate giorni fa, mostrano preoccupazione diffusa tra molti dei leader della Fed che le equity abbiano un prezzo eccessivo.

Dalle trascrizioni:

“Gli indici generali del prezzo delle azioni americane sono aumentati nel tempo tra un meeting e l’altro, e alcune misure di valutazione come il rapporto prezzo-guadagni, sono aumentate al di sopra di quella che è la norma storica. Una misura standard del premio per il rischio azionario ha subito una graduale diminuzione, scendendo nel quartile più basso della sua distribuzione storica dei tre decenni precedenti. I prezzi delle azioni sono aumentati nella maggior parte dei settori, e i prezzi delle azioni per le società finanziarie hanno superato in prestazioni gli indici generali”.

 

 



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