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Eni: problemi in Nigeria

Pubblicato il 29/01/2017 alle ore 21:22:59

Le cose si mettono male per l’Eni: il giudice John Tosho della Alta Corte federale di Abuja, in Nigeria, ha stabilito che il controllo del giacimento Opl245 deve essere trasferito al governo, in via cautelare, mentre proseguono “le inchieste in corso e le indagini a carico dei sospetti” per l’accordo che nel 2011 ha concesso i diritti di sfruttamento a Shell e, soprattutto, a Eni. Le due società petrolifere sono colte di sorpresa e non commentano. Il giacimento è al centro di un’inchiesta internazionale per corruzione: in Italia, la Procura di Milano ha appena chiuso le indagini, con i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro. Tra gli indagati ci sono l’ex ad dell’Eni Paolo Scaroni e l’attuale capo azienda, Claudio Descalzi, che spera comunque di essere riconfermato al suo posto in primavera dal governo Gentiloni.

Le notizie che arrivano dalla però rischiano di complicare le prospettive di Descalzi: la decisione dell’Alta Corte federale potrebbe far svanire i diritti dell’Eni sul giacimento Opl245, senza ovviamente far recuperare il miliardo pagato per ottenerli.

 

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