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Mps: considerazioni

Pubblicato il 19/12/2016 alle ore 10:45:34

Non abbiamo mai ricevuto così tante mail nel fine settimana che ci chiedevano di esprimere la nostra opinione su cosa fare. La richiesta è giunta sia da obbligazionisti che da azionisti e sono tutti allarmati perché il rischio di esecuzione dell'aumento è altissimo. Il rischio è la nazionalizzazione dove la conversione sarà obbligatoria e le azioni saranno azzerate. 

 

Per gli obbligazionisti vi sono due possibilità:

- vendere le obbligazioni incassando quello che si riesce a ricavare (ma le obbligazioni 2018 non hanno compratori da qualche giorno). 

- convertire. Questo significa che l'obbligazione sarà valutata 100 e il controvalore girato in azioni. Poi subentra il rischio legato alla volatilità del titolo (che probabilmente sarà alta nelle prime giornate di contrattazione)

 

Per gli azionisti la scelta è meno difficile:

- mantenere e sottoscrivere le nuove azioni, sfruttando  il diritto di prelazione

- vendere ora sul mercato e riacquistare in sede di collocamento (se si volesse impiegare altra liquidità)

 

Per gli obbligazionisti la scelta da fare è difficilissima ma per non rischiare di subire pesantemente, si può prendere in considerazione l'opzione di conversione. Ognuno deve considerare il proprio grado di rischio e sperare che il prezzo di vendita dell'azione sia il più basso possibile. A nostro avviso, è del tutto probabile che il prezzo dell'azione possa subire una drastica contrazione del valore proprio nei primi giorni di contrattazione perché gli obbligazionisti che hanno convertito, potrebbero vendere in massa. Questo, ovviamente, nell'ipotesi che la banca non venga nazionalizzata. L'alternativa è la nazionalizzazione della banca con prezzo di rimborso che sarà deciso a posteriori. 

Non possiamo scegliere noi. Dovete scegliere al meglio ben sapendo che potrebbe essere un Natale non proprio felice. 

 

Per gli azionisti, francamente, pensiamo che vendere adesso impiegando la liquidità in sede di collocamento (il Cda si attende un valore di emissione significativamente inferiore ai valori correnti di mercato - la nota societaria si riferiva alla chiusura di venerdì) potrebbe essere una soluzione. L'altra è mantenere i titoli (per non perdere il diritto di prelazione) e sottoscrivere altri titoli. 

 

Non abbiamo alcun tipo di posizione, ne in bond ne in azioni.

Fossimo obbligazionisti la scelta pare obbligata.

Fossimo azionisti, dopo quanto accaduto, avremmo la piena consapevolezza del rischio che abbiamo assunto nel mantenere il titolo (post raggruppamento) o nell'averlo acquistato in questi giorni. A costoro, non serve il nostro orientamento operativo perché riteniamo che solo chi sa gestire il rischio possa aver acquistato (o mantenuto) il titolo in portafoglio dopo tutta l'informativa uscita in queste ultime settimane sui quotidiani, TV e quant'altro. 

 

PS

ricordiamo che non vi è alcun diritto d'opzione da vendere sul mercato perché, come recita il Codice Civile, la società può emettere titoli tramite vendita per asta. L'unico diritto concesso è quello di prelazione



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