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Perchè è meglio non fidarsi troppo dell'OPEC

Pubblicato il 07/12/2016 alle ore 15:37:39

Sabato 9 dicembre i produttori dell'Opec preciseranno, a Vienna, i dettagli dell'accordo annunciato una settimana fa per un taglio alla produzione di greggio di oltre 1 milione di barili al giorno. L'accordo, il primo da 8 anni, ha dato un notevole impulso alle quotazioni e migliorato l'outlook sull'intero settore energetico, in sofferenza dopo la pesante caduta dei prezzi del petrolio cominciata nel 2014.
 

Due diverse strategie

Negli ultimi giorni alcuni analisti hanno fornito stime molto ottimistiche sull'andamento dei corsi del greggio per l'anno prossimo: Jefferies, ad esempio, vede il Brent a 58 dollari nel 2017 e a 72 dollari nel 2018.

Non tutti i timori sono tuttavia ancora dissipati.

MarketWatch ha raccolto nelle scorse ore i dubbi di alcune case d'affari che si sono espresse sui contenuti dell'accordo e sulla effettiva capacità degli attori coinvolti di tenere fede agli impegni presi. Arrivando a una conclusione che sembra suggerire due diverse strategie.

In un orizzonte di 12-18 mesi, restano molto alte le probabilità di significativi rialzi: gli investitori di lungo periodo dovrebbero dunque mantenere le loro posizioni.

Per chi pensa invece a prese di profitto su titoli energetici dopo i rialzi dell'ultimo periodo, "adesso potrebbe essere il momento giusto" per agire.

Nel breve periodo resta infatti il rischio di correzioni, legate ai dubbi - non pochi - che continueranno a circolare almeno fino a gennaio sulle reali intenzioni dei protagonisti dell'intesa. Ecco perché.

Le sei ragioni che tengono in allerta gli analisti

Prima ragione .......

 

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