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Generali: tornano le voci

Pubblicato il 07/12/2016 alle ore 13:07:51

Si riapre la partita francese, rimasta in sospeso in attesa del referendum. È la storia dell'avanzata strisciante verso la vecchia «Galassia del Nord», cioè il sistema di potere finanziario - un po' ammaccato e arrugginito - sintetizzabile nella catena che va da Unicredit, che è il primo azionista di Mediobanca con l'8%, alle Generali, la cui quota maggioritaria del 13% sta in pancia a Piazzetta Cuccia.
 

Proprio ieri, nelle pieghe del post referendum, il Giornale ha intercettato indiscrezioni secondo le quali il numero uno delle Generali, Philippe Donnet, sarebbe in partenza per Monaco di Baviera dove, insieme ai consulenti di Morgan Stanley, avrebbe un appuntamento nel quartier generale di Allianz per parlare di Generali France. Alla controllata transalpina del gruppo italiano sarebbero interessati i rivali tedeschi di Allianz e lo avrebbero fatto capire in questi mesi. L'eventuale cessione della Francia non è la prima volta che viene presa in considerazione dalle Generali: era stata prospettata recentemente dal top management a consiglieri e soci della compagnia. Che però non hanno dato il via libera. Le perplessità, espresse soprattutto dai grandi azionisti italiani (Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone su tutti), sono legate al rischio di un eccessivo alleggerimento del gruppo, che già viene da un triennio di importanti cessioni. Ma adesso la cosa potrebbe assumere un altro rilievo: l'uscita dalla Francia, oltre ad essere coerente con l'obiettivo dichiarato da Donnet di puntare solo ai mercati che crescono bene, avrebbe il vantaggio di eliminare la maggiore tra le potenziali sovrapposizioni commerciali in vista di un matrimonio con Axa, il colosso assicurativo francese. L'operazione potrebbe svolgersi in vari modi. Il più gettonato è quello di un'offerta pubblica di scambio che Axa lancerebbe su azioni Generali, trovandosi poi a controllarla (oggi Axa vale 2,5 volte il Leone). Ma Axa potrebbe anche rivolgersi direttamente ai grandi soci italiani (che in tutto valgono circa il 20%), liquidarli a un buon prezzo, e poi procedere a un'aggregazione senza passare dal mercato.

 

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http://www.ilgiornale.it/news/politica/i-francesi-e-voglia-blitz-sulle-generali-1339876.html

 



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