Il 13 dicembre conosceremo il nuovo piano aziendale e l'ammontare dell'aumento di capitale. Nel frattempo, le voci faranno da padrone sul titoli. Questa di Repubblica, raccolta da Dagospia, si basa sull'uscita di due consiglieri noti (Palenzona e Montezemolo) e su un aumento da 10 miliardi
La revisione della corporate governance di Unicredit è quasi pronta. Sarà annunciata a metà dicembre insieme all’aumento di capitale. A prendere le decisioni, però, sarà un cda più snello, compatto e in linea con i nuovi requisiti e gli standard delle grandi banche sistemiche qual è Unicredit.
Il numero dei consiglieri dovrebbe scendere ancora, dai 17 attuali a massimo 15, e non eleggibili per più di tre mandati; anche i tre vice presidenti, lascito un po’ “cencelliano” del passato, saranno sfoltiti con il probabile passo indietro di calibri grossi come Luca Cordero di Montezemolo e Fabrizio Palenzona (in cda dal 2012); e ci sarà più spazio per i membri indipendenti espressi dalle minoranze, finora rappresentate dalla sola Lucrezia Reichlin ma che un domani dovrebbero avere tre seggi.
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