Quello che non si comprende è la difesa strenua di Bassanini e Starace di Open Fiber, come se fosse un gioiello della corona, quando ha avuto bisogno dell'intervento diretto degli analisti per investimenti. Il tutto con CDP che è azionista, al pari di Enel, del 50% di Open Fiber e con il 10% di Tim.
Dovrebbe essere semplice riuscire a mettere d'accordo le parti ma è palese che ci sono resistenze incredibili e non si comprendono i reali motivi. Un duello che non appassiona il mercato che, infatti, vende Tim tanto da penalizzarla del 2%.
Quello che non capiamo è il ruolo di CDP, o meglio il mancato intervento per dirimere la questione tra le due aziende. L'unica possibile spiegazione è che vi sono delle frizioni anche all'interno del fondo sovrano per quanto concerne questa pratica
Il convegno "Le Nuove Reti per la crescita, l'industria italiana, cittadini" è stato il teatro dello scontro tra Gubitosi, ad di Tim, e Bassanini, presidente di Open Fiber, su diversi temi: la privatizzazione di Tim e il rischio di un ritorno del monopolio con la nuova rete unica delle tlc, la rete in rame di Tim e i numeri reali delle coperture della banda ultralarga in Italia
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